I Sigilli Cinesi

L’antica arte dei timbri e dei sigilli cinesi

Storia dei sigilli

L’utilizzo e la creazione di sigilli in Cina è un’arte molto antica. Risale ad alcuni millenni prima di Cristo con l’utilizzo da parte degli sciamani delle ossa oracolari con incise o dipinte delle iscrizioni di carattere divinatorio.


Michael's photoUn timbro con il tipico inchiostro rosso

Durante le prime due dinastie cinesi come la leggendaria Xià e la successiva Shang (ca. 1600 A.C. – ca. 1046 A.C.), le incisioni su ossa o gusci di tartaruga continuano ad essere praticate presso le corti reali e sempre come oracoli.

Con la dinastia Zhou (1045 A.C. – 221 A.C.) l’utilizzo dei sigilli diventa molto comune presso i funzionari di alto rango per convalidare ufficialmente il potere dell’autorità, ma in seguito, a causa dei cambiamenti nella struttura sociale, si diffondono anche come semplice firma di privati cittadini. Questo è il periodo in cui compaiono i primi timbri in metallo ottenuti dalla fusione del bronzo. Dal sedicesimo secolo i letterati della dinastia Ming (1368 D.C. – 1644 D.C.) combinano l’arte della pittura e della calligrafia con l’arte dell’intaglio, ottenendo svariati stili molto complessi e raffinati.

Prima della dinastia Qin (221 A.C. – 206 A.C.) ci si riferiva con il nome generico di Xi al sigillo che veniva utilizzato sia da un funzionario dello stato che da un privato cittadino. Dopo la sua fine il nome Xi indicava solo i sigilli utilizzati dagli imperatori, le imperatrici oppure i principi mentre i sigilli utilizzati dai funzionari vennero chiamati Yin. Durante e dopo la dinastia Tang (618 D.C. – 907 D.C.) il sigillo venne rinominato Bao, ma solamente se utilizzato da un’imperatrice, mentre mantenne il nome Xi per l’imperatore (o principe) e Yin se utilizzato da un funzionario governativo.

Tipologia di timbri

I timbri cinesi si possono dividere in tre categorie a seconda dell’utilizzo, i sigilli imperiali, quelli ufficiali e quelli privati. Nell’antica Cina il timbro ufficiale era un sigillo che rappresentava il potere dell’imperatore delegato ai funzionari locali e per questo variano molto in dimensioni, materiali e forme a seconda della carica e della regione.

Il timbro privato era considerato una sorta di certificato di identità di una persona. Essi erano in uso presso benestanti, commercianti ed artisti e si differenziavano a seconda della funzione.

I sigilli potevano contenere il nome della persona o dello studio, una frase di buon auspicio, un animale zodiacale oppure una collezione di differenti simboli.

Michael's photoUn timbro imperiale in oro

Per tradizione l’inchiostro utilizzato è sempre di colore rosso anche se in diverse tonalità ed è ricavato da una mistura di polvere fine di cinabro, olio di lino e fili di seta oppure polvere di moxa (Artemisia vulgaris). I fili di seta rendono la pasta densa, oleosa e di un rosso brillante mentre quella a base vegetale la rendono spugnosa, non grassa e di un colore rosso scuro.
I timbri possono essere negativi o positivi. I positivi sono anche chiamati a didascalia rossa perchè hanno gli ideogrammi in rilievo e quando vengono utilizzati li stampano di colore rosso su sfondo bianco. I negativi o a didascalia bianca, sono ricavati per incisione e quindi stampano gli ideogrammi bianchi su sfondo rosso.

Gli stili delle iscrizioni nei timbri cambiano molto a seconda dell’epoca. Per esempio, gli ideogrammi utilizzati durante le dinastie Qin e Han erano ricavati per fusione oppure per intaglio, mentre gli ideogrammi nei sigilli delle dinastie Sui e Tang erano lavorati a bassorielievo. Durante la dinastia Song venivano incise anche le date mentre durante le dinastie Jin, Yuan, Ming e Qing i caratteri erano incisi generalmente utilizzando lo stile Jiudie riconoscibile per la presenza di numerose linee multiple e parallele.

Alcuni esempi

Qui di seguito ci sono alcuni esempi con la relativa descrizione di timbri imperiali, ufficiali e privati.

a) ANTICO. Timbro negativo (in chiaro) con struttura irregolare e complicata generalmente utilizzato durante il periodo degli stati combattenti (475 A.C. – 221 A.C.).

b) SEMPLIFICATO. Timbro negativo (in chiaro) con iscrizioni ne troppo rotonde ne troppo squadrate comunemente utilizzato durante la dinastia Qin e qualche volta nella Han (221 A.C. – 220 D.C.).

c) MOU. Timbro negativo (in chiaro) utilizzato durante la dinastia Han (221 A.C. – 220 D.C.) in cui gli ideogrammi appaiono molto regolari e compatti.

d) CON ANIMALI. Timbro negativo (in chiaro) in cui gli ideogrammi vengono modificati per assumere forme di uccelli, pesci o insetti.

e) A PUNTA D’AGO. Timbro negativo (in chiaro) in cui le linee verticali utilizzate per disegnare gli ideogrammi terminano in modo molto appuntito. Era utilizzato qualche volta dai privati durante le dinastie Wei e Jin (220 D.C. – 420 D.C.).

f) REGOLARE. Timbro positivo (in rosso) ad utilizzo privato visto raramente durante le dinastie Han (206 A.C – 24 D.C.) e Jin (265 D.C. – 420 D.C.)
ma spesso nella Song (960 D.C. – 1279 D.C.) e Yuan (1271 D.C. – 1368 D.C.).

g) JIUDIE. Timbro positivo (in rosso) ufficiale in stile Jiudie. Apparso durante le dinastie Sui e Tang (581 D.C. – 907 D.C.) è stato utilizzato per tutte le dinastie sucessive fino all’ultima Qing (1911 D.C.).

h) MISTO. Timbro negativo e positivo. E’ un esempio di sigillo misto in cui si possono notare che alcuni ideogrammi (parte centrale) sono stati ricavati combinando la tecnica dell’incisione con quella del rilievo.

Le pietre utilizzate

Gli antichi sigilli cinesi erano costruiti principalmente utilizzando metallo, giada, pietra, legno, ceramica, osso e avorio. Durante la dinastia Ming (1368 D.C. – 1644 D.C.), con la nascita dei nuovi stili di intaglio, l’utilizzo della pietra ed in particolare della pirofillite nella varietà agalmatolite o koreite, diventa molto popolare.

In generale da questo momento in poi si utilizzano quattro tipi di pietra provenienti da diverse località: la Qingtian, la Changhua, la Shoushan e la Balin.

La pietra Qingtian

E’ una pietra originaria delle aree di Nanfangshan e di Shankou, della contea di Qingtian nella provincia di Zhejiang. La pietra Qingtan, a base di pirofillite e talco, ha una buona lucentezza è disponibile in diversi colori ed ha una durezza moderata che facilita l’intaglio. La pietra Qingtan viene generalmente suddivisa in quattro varietà: Fengmenhuang, Huangjinyao, Dengguangdong e la Honghuadong che contiene una piccola parte di ilmenite. Le più pregiate sono la Fengmenhuang di notevole purezza e la Dengguangdong di colore giallo-bruno traslucido.

La pietra Changhua

E’ una pietra dura che si trova solo in Cina. Di colore rosso vivo, brillante e trasparente, è considerata dai cinesi tesoro nazionale. Originaria della città di Changhua Lin’an della provincia di Zhejiang, possiede più di 50 varietà con diverse tonalità di colore di lucentezza e di trasparenza. Di origine vulcanica, è composta da diversi minerali come il cinabro, la caolinite, la dickite e pirofillite che si sono formati come conseguenza di una ricristallizzazione metamorfica (paragenesi). Mentre le diverse tonalità di rosso sono generalmente imputabili alla presenza di cinabro, la caolinite e la dickite fanno sì che la pietra assuma colori come il bianco, il giallo, il nero, il grigio, il rosso, il marrone, il ciano ed il verde.

La pietra Shoushan

La pietra Shoushan è una pietra scintillante, traslucida, molto colorata e facilmente modellabile proveninete dalla provincia dello Fujian a sud-est della Cina. E’ caratterizzata da più di 120 tipi diversi classificabili in tre grandi categorie: la Tian Keng, la Shui Keng e la Shan Keng. La Tian Keng è quella più preziosa e viene suddivisa in quattro sotto-categorie a seconda del colore predominante: Tian Huang (giallo), Tian Bai (bianco), Tian Hei (nero) e Tian Hong (rosso). Il tipo più pregiato è la Tian Huang considerata reale ed è talmente rara che molto spesso supera il prezzo dell’oro.

La pietra Balin

La Balin è proviene dalla città di Chifeng nella Mongolia Interna a nord della Cina. E’ una pietra che può essere opaca o traslucida ed assumere colori come il vermiglio, l’arancione, il giallo, il verde, il blu, il viola, il bianco, il grigio ed il nero. E’ composta da una grana talmente fine e compatta che alcune volte sembra giada ed essendo mediamente dura è possibile intagliare delle figure molto ricche ed articolate.

Riferimenti

  • SHANGHAI Museum’s Galleries Link
  • www.aaamineral.com Link

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This entry was posted on Sunday, December 27th, 2009 at 19:55 and is filed under Italiano, Storia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. Both comments and pings are currently closed.

 
 
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